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Museo Archeologico di Cecina

Il Museo Archeologico Comunale di Cecina, rinnovato nel 2003, offre una dettagliata esposizione della storia antica e dell’archeologia della Bassa Val di Cecina, dal Paleolitico inferiore fino alle ultime fasi delle ville romane. Il museo mira a incrementare la consapevolezza storica del territorio attraverso un rinnovamento culturale che coinvolge i cittadini, in particolare i giovani, e arricchisce l’esperienza dei visitatori e turisti.

L’esposizione segue un percorso cronologico e topografico che evidenzia il legame tra la Bassa Val di Cecina e Volterra. Le prime due sale sono dedicate alla preistoria e all’età del ferro. Le successive due sale presentano il ricco corredo della tomba A della necropoli di Casa Nocera di Casale Marittimo, unico nel suo genere in tutta l’Etruria settentrionale.

Proseguendo, il percorso mostra testimonianze dell’età orientalizzante, tra cui l’insediamento aristocratico di Casalvecchio e numerose tombe a camera con corredi etruschi e greci. L’età classica è rappresentata da una raccolta di cippi funerari in marmo, che collegano l’artigianato locale alle esperienze delle aree etrusche circostanti.

Le sale dedicate all’età ellenistica espongono materiali provenienti da insediamenti in altura e la ricostruzione di una tomba della necropoli della Badia a Volterra. Le ultime sale includono corredi di tombe romane e testimonianze dalle ville romane di San Vincenzino e Casale Marittimo, oltre a un allestimento di anfore da trasporto rinvenute alla foce del fiume Cecina.

Il museo ha inaugurato un percorso tattile intitolato “Toccare con mano il nostro passato”, realizzato in collaborazione con il CNR di Pisa, l’Unione Italiana Ciechi (sezione di Livorno), il liceo Fermi di Cecina e Terracotte Bitossi. Questo percorso permette alle persone non vedenti di esplorare riproduzioni delle opere esposte, offrendo una nuova modalità di fruizione accessibile a tutti. Il direttore del museo, Stefano Genovesi, ha sottolineato l’importanza di questo percorso sia per le persone non vedenti che per tutti i visitatori, arricchendo il racconto della storia.

Area Archeologica di Populonia e Baratti

Populonia è una destinazione affascinante per una vacanza culturale, immersa nella storia e nella natura. Situato tra il promontorio di Piombino e il Golfo di Baratti, il Parco Archeologico di Baratti e Populonia ospita i resti della storica città etrusca e romana di Populonia, famosa per la sua intensa attività metallurgica legata alla produzione del ferro.

Il sito offre un’esperienza unica, con un paesaggio naturale suggestivo. Dal mare del golfo di Baratti, dove si trovano le tombe dei principì guerrieri, alla macchia mediterranea che nasconde tombe etrusche scolpite nella roccia, fino all’acropoli con i suoi edifici sacri e viste sulle isole dell’arcipelago toscano.

Un itinerario tra storia, cultura e natura

Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia è diviso in due aree principali che illustrano l’evoluzione del paesaggio e della città attraverso i secoli:

  • Parte bassa: Qui si possono visitare le necropoli etrusche, le cave di calcarenite e i quartieri industriali, dove si lavorava l’ematite proveniente dai giacimenti dell’isola d’Elba per produrre lingotti di ferro.
  • Parte alta: Include l’acropoli di Populonia, con templi, edifici, mosaici e strade dell’epoca romana, nonché i resti delle prime capanne etrusche e le mura che circondavano la città sul lato del mare del golfo di Baratti.

Questo parco offre un’esperienza che integra perfettamente storia, cultura e natura, rendendolo una meta imperdibile per chiunque visiti la regione.

Parco Gallorose

Il Parco Gallorose, aperto al pubblico nel 2001, si estende su 5 ettari e offre un’oasi verde con oltre 14.000 alberi e arbusti aggiunti alle piante di olivo esistenti. Ospita più di 130 specie di mammiferi e uccelli, sia selvatici che domestici. Tra i mammiferi selvatici si possono osservare uistiti, wallaby di Bennett, lichi del Nilo, sitatunga, macaco del Giappone, cebo dai cornetti, volpe fennec, volpe volante gigante e il raro yaguaroundi. Il parco è particolarmente rinomato per la sua collezione di uccelli, che include cinque specie di ara, varie oche, galli selvatici, fagiani, cracidi, colombi, pappagalli, avvoltoio delle palme, turachi, buceri, aquila reale e kookaburra.

Nella fattoria del parco, si possono incontrare razze domestiche antiche come la mucca pisana, il cavallino di Monterufoli, la pecora pomarancina e la gallina livornese, oltre a minizebù, yack, struzzi, cammelli e pavoni. La conservazione di queste razze, considerate importanti dalla FAO, è un obiettivo fondamentale del parco. Le varie specie nel parco zoologico sono organizzate secondo criteri geografici, permettendo ai visitatori di esplorare la fauna di Africa, Europa, America, Australia e Asia.

Le strutture del parco sono progettate per soddisfare completamente le esigenze degli animali ospitati. Il Parco Gallorose collabora con istituzioni scientifiche per progetti di ricerca e conservazione della fauna autoctona ed esotica e mantiene contatti con giardini zoologici e allevatori privati per progetti di allevamento delle specie minacciate. Questo rende il Parco Gallorose non solo un luogo per ammirare una vasta gamma di animali, ma anche un centro dedicato alla tutela e alla ricerca sulla fauna.

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